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STREET CONTROL
STREET CONTROLA chi non è capitato di lasciare l’auto in doppia fila per una commissione veloce, per accompagnare
i figli all’entrata di scuola, ritirare il pane in panificio, comprare il giornale? È una prassi molto
comune lasciare l’auto in doppia fila. Si dà un’occhiata in giro e anche se sopraggiunge il vigile,
“prendo il caffè e vado via” e con tanta bella faccia tosta, si entra nel bar.
Da pochi giorni, con lo Street control, detto anche vigile elettronico, le cose sono finalmente
cambiate e sarà difficile evitare una sanzione per sosta in doppia fila!
Ma che cosa è questo aggeggio?
Lo Street control è una telecamera che viene installata a bordo delle auto delle forze dell’ordine in
grado di leggere le targhe fino ad una distanza di 20 metri e che viene gestita direttamente da un
operatore di polizia locale o municipale. La telecamera è in grado di operare in qualsiasi condizione
atmosferica, di giorno e di notte e su un mezzo in transito fino ad una velocità di 50 chilometri
all’ora.
La telecamera memorizza auto e numero di targa. L’agente, per legittimare la contestazione e
confermare quanto ripreso, deve verificare che l’automobilista non sia effettivamente presente a
bordo dell’auto parcheggiata in doppia fila e contestare la multa.
Il dato, una volta convalidato dall’agente, viene memorizzato su un tablet che lo invia alla banca
dati dell’ufficio verbali e notifiche della Polizia Municipale. La verifica da parte dell’agente esclude
quindi che sia necessaria un qualche tipo di omologazione e/o approvazione del dispositivo
elettronico che sono necessari per tutti gli altri dispositivi elettronici come ad es. l’autovelox.
Ne è passato di tempo da quando si vedevano appoggiati sul parabrezza o sul vetro posteriore un
foglietto rosa e bianco che svolazzava e che, in caso di pioggia, diventava illeggibile e che
comunque non era un bigliettino di saluti o di auguri, ma una multa per il divieto di sosta.
Qualche scherzo lo abbiamo anche fatto a parenti ed amici, la cui auto era in sosta vietata,
attaccando sul parabrezza un conto corrente scrivendovi i dati a noi ben noti con cifre da capogiro
per scoppiare dal ridere non visti, alla loro reazione!!
Ora non più, ora l’art.158 del nuovo codice della strada disciplina le norme in caso di divieto di
fermata e di sosta dei veicoli ed ovviamente la relativa sanzione che secondo il comma 5 e il comma
6, può variare da 24 euro a 163 per moto e scooter mentre per le auto e i restanti veicoli la sanzione
può giungere fino a 335 euro , a seconda del luogo della sosta, sebbene la multa per divieto di sosta
è diventata più irrisoria dal 2013, da quando è entrato in vigore lo sconto del 30% sulle multe se
pagate entro 5 giorni dalla notifica o dalla contestazione se il vigile emette la multa al momento
dell’infrazione.
Ovviamente la sanzione varia perché una cosa è sostare in corrispondenza o in prossimità di
passaggi a livello e binari, nelle gallerie, sovrappassaggi e portici, sui dossi e nelle curve, se si
occulta la vista di segnali stradali e semafori, negli attraversamenti pedonali, piste ciclabili e
marciapiedi, nelle corsie e/o carreggiate riservate ai mezzi pubblici, nei parcheggi, rampe,
marciapiedi e corridoi riservati alle persone invalide, altra cosa è sostare davanti a sbocco dei passi
carrabili , oppure se si ostacola un altro veicolo regolarmente in sosta, oppure in aree riservate al
carico e scarico, o in zone a traffico limitato.
Il Codice della Strada all’art. 159 stabilisce che qualora la sosta vietata “costituisca pericolo o grave
intralcio alla circolazione” ciò legittimerà la rimozione forzata del veicolo da parte degli organi di
polizia stradale. Ma attenzione!! C’è un’altra cosa da sapere: infatti col parcheggio in doppia fila si può incorrere in
un reato penalmente perseguibile. Infatti da qualche anno la Cassazione e le altre Autorità
giudiziarie hanno rinvenuto casi concreti che hanno fatto scattare l’illecito penale.
Difatti la Corte di Cassazione, con una sentenza del 2010, ha riconosciuto il reato di omicidio
colposo nel comportamento di chi, lasciando la propria auto in doppia fila e per di più con lo
sportello aperto, provoca un incidente stradale mortale, confermando l’esistenza del nesso causale
tra la macchina lasciata in doppia fila e l’episodio della morte di un uomo che giungeva a bordo del
suo ciclomotore.
Quanti di noi hanno vissuto in prima persona il parcheggio “selvaggio” e si sono sentiti limitati e
bloccati nella propria libertà di movimento al punto da desiderare di “sfasciare” con un martello
l’auto che impediva di uscire magari dal box? Finalmente la legge ci dà ragione ed ha stabilito che
costituisce a tutti gli effetti una “violenza privata” e, dunque, si configura come un reato penale ed i
magistrati usano anche la “linea dura”, come pure per chi ostruisce il passaggio a un autobus di
linea, interrompendo così l’esecuzione di un pubblico servizio e così via per tantissimi casi di
analoga gravità.
Infine non posso non plaudire a questo nuovo sistema che costringerà gli automobilisti ad essere
persone più educate e rispettose degli altri, peccato che per esserlo ci sia bisogno che la legge ce lo
imponga con punizioni certe. Tante volte, troppe, abbiamo dovuto sopportare atteggiamenti di
automobilisti maleducati, abituati a prevaricare le altrui libertà. Speriamo che questo nuovo mezzo
educhi velocemente ad un comportamento civile e soprattutto liberi le città dall’assalto di auto che
occupano tutti gli spazi vivibili e speriamo pure che esso ci educhi ed abitui ad usare l’auto meno e
a farne un uso razionale soprattutto in una città come Salerno che a piedi è vivibilissima.
Prof. Enrico Marchetti
Presidente Codacons Campania