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COMPUTER E PERDITA DEI DATI ACCIDENTALE O PER VIRUS SECONDA PARTE
Sia gli hard disk tradizionali che quelli SSD in presenza di problemi elettrici sono a rischio rottura, quindi ecco entrare in gioco l’apparente intruso: L’alimentatore
Computer e Perdita dei Dati accidentale o per VIRUS (seconda parte)
Ben ritrovati all’appuntamento con “Lo Sportello Tecnologico CODACONS” italiano.
Nel precedente articolo abbiamo più volte ribadito che: “I dati non si perdono per colpa del sistema
operativo impiegato, sia esso “MICROSOFT”, “APPLE” o “UNIX”[…]”, come anche non si perdono sempre
per colpa dei VIRUS informatici; passando al concreto abbiamo fatto riferimento ad una catena
di fattori che contribuiscono negativamente fino a portare il nostro sistema a funzionare male,
con conseguenze che vanno dai semplici blocchi fino alla perdita dei dati.
Senza ripetere integralmente l’articolo precedente, che comunque vi invitiamo a visionare, possiamo
sintetizzarlo dicendo che, un computer a prescindere dalla marca e modello scelto è fatto di componenti
che vengono assemblati al suo interno, pertanto sia esso un tipo tradizionale ed ingombrante per esempio
a “torre” come quello che da anni affianca le nostre scrivanie, sia esso un modello ultra sottile e portatile
che chiamiamo notebook, sappiate che in entrambi sono presenti circuiti elettrici ed integrati che se
costruiti o assemblati male daranno origine a difetti saltuari o alla rottura completa del computer.
Poiché l’argomento è: “Perdita dei Dati” è ovvio che tra gli elementi di un computer dovremmo focalizzare
l’attenzione intorno a: “Le Memorie”, “L’Hard Disk” e “L’Alimentatore”, con quest’ultimo
che potrebbe a prima vista sembrare un intruso, anche se non lo è.
Senza troppo dilungarci su cosa siano le memorie, per brevità vi dico che sono presenti in moltissimi
dispositivi elettronici e dal loro buon funzionamento dipende l’intero sistema.
Le memorie contenute all’interno di un computer dovrebbero essere di tipo “Certificato” (Certified),
in sostanza qualcuno ha verificato la qualità nella catena di costruzione e pertanto la certifica, inoltre
quando l’hardware del computer lo consente, sarebbe auspicabile adottare modelli dotati di “Chip di
Parità”.
Passiamo al candidato “principe” e cioè colui il quale conserva effettivamente al suo interno i dati e cioè
l’hard disk, anche qui cercheremo di sintetizzare distinguendo dischi tradizionali aventi al loro interno parti
meccaniche in movimento e dischi allo stato solido tra cui gli SSD (simili alle memorie di cui sopra) che non
hanno parti in movimento.
Tenete presente che gli hard disk, come già accennato nel precedente articolo, possono raggiungere
i 5 anni di garanzia, con qualità costruttive molto elevate, ma purtroppo stranamente non sono venduti
in alcun centro commerciale tradizionale, mentre online sì, sebbene il loro costo non sia proibitivo!
Qualcuno potrebbe pensare che lo scrivente abbia particolare interesse a far spendere soldi, ma credetemi,
non vorrei stare nei panni di chi si porrà la domanda: “Ma il mio computer aveva componenti d’alta
qualità?” Spero che alcuno di voi debba trovarsi a dare questa risposta!
Gli hard disk tradizionali sono molto sensibili agli urti, in modo particolare quando sono in funzione, mentre
quelli SSD sono molto veloci ma anche più sensibili alle scariche elettriche di tipo elettrostatico (quelle che
avrete preso scendendo dall’auto almeno una volta).
Perdonate ancora una volta questa forte sintesi, ma in generale sia gli “hard disk tradizionali” che quelli
“SSD” in presenza di problemi elettrici sono a rischio rottura; quindi ecco entrare in gioco l’apparente
intruso: “L’alimentatore” il cui compito è proprio quello di fornire tensioni e correnti adeguate.
In sostanza si è capito che “l’intruso” se fosse di bassa qualità potrebbe farci rompere anche tutti
i componenti del computer tra cui l’hard disk contenente i dati.
Molti di voi hanno l’abitudine di conservare tutti i dati personali solo su hard disk esterni, ma non
scandalizzatevi se ripeto anche in quest’articolo che i dati “NON VANNO CONSERVATI SU HARD DISK o
PENNE su porta USB” soggetti a trasporto, ma su sistemi ridondati e controllati, in modo da garantire che
l’informazione sia ripetuta più volte.
Sistemi basati su RAID e dotati di più dischi, affinché si possa mantenere l’integrità del contenuto anche
in presenza di rottura di un disco. Quindi gli hard disk esterni possono essere impiegati solo come archivio
aggiuntivo al RAID e da conservare in cassaforte evitando di portarcelo dietro a mo’ di borsetta! Per quanto riguarda invece i VIRUS informatici, posso dirvi che ve ne sono di tutti i gusti, ma tra quelli più
diffusi, ce ne sono alcuni il cui compito si limita ad invadere lo schermo con contenuti pubblicitari ed al
furto dei vostri dati, mentre ve ne sono altri che danneggiano i vostri documenti, pretendendo un riscatto
per poi ripristinarli e questo è il caso della famiglia dei RANSONWARE, di fronte ai quali solo le copie
di backup non collegate direttamente al computer infetto saranno al sicuro.
Solo per conoscenza aggiungo che vi sono anche sistemi immuni ai virus per costruzione, ma esulano dalla
trattazione di questo articolo perché richiedono una preparazione avanzata.
Sappiate che potete far valere i Vs. diritti contattando “Il Codacons Campania Sportello Tecnologico” che
oltre all`esperienza decennale in materia di tecnologia, mette a disposizione dei propri iscritti
un espertissimo ufficio legale.
Donato Pace responsabile “Sportello Tecnologico Codacons”
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