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ANTITRUST PANE INVENDUTO ARTICOLO
ISTRUTTORIA DELL’ANTITRUST SUL PANE INVENDUTOL’Antitrust, ha avviato un’istruttoria nei confronti di grosse catene di supermercati
relativamente alla questione del pane invenduto.
Le catene finite nel mirino del Garante sono la COOP Italia, il Conad, Esselunga, Eurospin,
Auchan e Carrefour; l’indagine avrà il fine di verificare se tali catene abbiano adottato, in
una specie di cartello, un comportamento vessatorio nei confronti dei panificatori,
obbligandoli a ritirare, a fine giornata, il pane invenduto.
Secondo la denuncia della principale associazione di panificatori italiana, l’ASSIPAN-
CONFCOMMERCIO IMPRESE, infatti i panificatori sarebbero obbligati a ritirare addirittura a
proprie spese il pane invenduto della giornata e anche a smaltirlo, considerato che in Italia
per legge il pane invenduto non può essere riutilizzato.
I panificatori, anello debole della catena, starebbero subendo tali comportamenti che
oramai sono diventati una prassi generalizzata e riguardano tali catene di supermercati
presenti su tutto il territorio nazionale.
Si legge nella denuncia dell’ASSIPAN che addirittura il costo del pane invenduto ricadrebbe
sempre sui panificatori e non sulle catene di supermercato, in quanto i panificatori devono
scalare il prezzo dell’invenduto e non farlo ricadere sulla grossa distribuzione.
In attesa che si chiuda tale istruttoria e che venga fatta luce su una prassi che, se
confermata, violerebbe le regole del mercato ma anche condotte ambientali virtuose,
registriamo al contrario numerose iniziative anche da parte di piccoli supermercati i quali,
ad esempio dopo una certa ora del giorno, applicano uno sconto sul pane proprio per
consentire ai consumatori di comprarlo entro la fine della giornata e non doverlo rendere
e/o smaltire diversamente.
Altri supermercati, invece, facendosi carico dell’invenduto, lo donano alle mense dei poveri
o ad associazioni che perseguono scopi caritatevoli.
Importante attività in tal senso viene svolta dal Banco Alimentare con cui collaborano circa
500 aziende del settore alimentare; attraverso i progetti antispreco. Il Banco alimentare si
occupa di ricollocare i beni alimentari invenduti quali frutta, verdura e appunto pane che
per legge non possono essere commercializzati ma che comunque, a livello qualitativo, non
hanno perduto le proprie caratteristiche.
I consumatori dovrebbero scegliere, dunque, le catene alimentari che aderiscono ai
progetti antispreco, farsi parte attiva anche e soprattutto nel non sprecare i prodotti
alimentari, ad esempio acquistando solo il necessario per evitare di “buttare” nella
spazzatura il pane raffermo, la frutta o la verdura andata a male perché non consumata
subito etc.
Tali comportamenti virtuosi se adottati dalla generalità dei consumatori aiuterebbero le
piccole categorie, quali ad esempio i produttori di frutta e verdura e gli stessi panificatori
oltre che salvaguardare l’ambiente.
Acquistare di meno, mangiare meglio e combattere gli sprechi.
Ufficio legale Codacons Campania
Avv. Maria Cristina Rizzo