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FRODI INFORMATICHE RIMEDI
Frodi informatiche- RimediCon l’evoluzione del web sono sempre più frequenti le frodi informatiche.
Gli imbrogli on line corrono così velocemente che anche gli addetti al settore, quali la Polizia Postale,
non riescono a sconfiggere una truffa che già se ne palesano delle altre.
Un mercato in continua evoluzione, frutto della fantasia di chi mette in scena raggiri o vere e proprie
truffe, dunque, volto a carpire i nostri dati personali ma non solo.
Acquistare in internet poi ci espone a numerosi pericoli, che vanno dalla divulgazione dei dati personali
ad acquisti truffaldini.
Di questi argomenti non se ne parla mai abbastanza, tant’è, che anche il Codacons è sempre in prima
linea anche se molti si rivolgono alle Associazioni di Consumatori o alla Polizia Postale quando il reato
è già consumato.
Il consiglio che è sempre valido è quelli di verificare se il sito sul quale si vuole fare un acquisto è un sito
sicuro.
Basta una semplice ricerca che ci consente di controllare se altri utenti hanno avuto spiacevoli sorprese
dal sito a cui stiamo per affidare i nostri dati personali ed i nostri soldi.
Diffidare sempre ed in ogni caso da mail o messaggi vari che ci comunicano di avere vinto un premio.
Sul web nessuno ci conosce per cui perché proprio noi, senza fare niente potremmo avere vinto un
telefono di ultima generazione?
Una delle ultime truffa, scoperte, infatti utilizzando il logo di grandi catene di supermercato, ci comunica
che versando solo 1.99 euro, quali spese di spedizioni, ci sarà inviato a casa l’agognato telefono.
Molti pensano che se pure questo messaggio nasconde una truffa quello che avremmo perso, 1,99 euro,
è pochissima cosa, per cui perché non rischiare?
Ed invece pagando con la nostra carta di credito, forniamo intanto i nostri dati personali ma soprattutto,
ed ecco la truffa, ci si abbona (non si capisce bene a cosa), al costo di 50 euro mensili.
Il telefono non arriva, e controllando l’estratto della carta, ci si rende conto che ogni mese ci vengono
detratti 50 euro.
In questo caso, è utile quindi subito bloccare la carta e fare una denuncia alla Polizia Postale.
Altri siti, poi, vendono prodotti che non hanno e che mai arriveranno a destinazione.
L’Antitrust ha imposto a due siti di non vendere merce che non avevano in magazzino.
Il modus operandi, in questo caso è comune a molti negozi virtuali: nello specifico “Mevostore” e
“Sottocosto.online” sono stati multati perché non informavano il cliente, che intanto aveva già pagato,
che la merce richiesta non era presente nei loro magazzini e che la data di consegna era del tutto fasulla.
Dopo numerose lamentele di tanti consumatori, il servizio clienti ha smesso di rispondere e non c’è stata
tutela alcuna per i consumatori.
Infatti sul sito non sono presenti le condizioni di vendita, né le informazioni per esercitare il diritto di
recesso né le modalità quindi per reclamare.
La denuncia per truffa telematica se nel caso di specie potrà servire a far chiudere il sito, non è sufficiente
a far recuperare i soldi spesi.
Ed infatti, dietro a questi negozi virtuali si nascondono il più delle volte società estere fantasma.
Il web, purtroppo, sta diventando una specie di far west, ognuno può aprire un sito e mettere in vendita
beni che non ha. Farsi furbi ed acquistare solo da siti sicuri è l’unica arma che i consumatori hanno.