CONTENUTI > Articoli > 2021 > 07 > SOTTO IL GIOCO DELLA PLASTICA
SOTTO IL GIOCO DELLA PLASTICA
Sotto il gioco della plasticaNel 1963 l’italiano Giulio Natta fu insignito del premio Nobel per la fisica grazie ad
un’invenzione che rivoluzionò l’industria italiana in ripresa dopo la guerra: il Moplen,
ovvero ”la plastica intelligente”, come la definiva uno spot degli anni 60, che aveva come
protagonista l’indimenticabile Gino Bramieri.
Questo materiale economico, leggero e maneggevole venne utilizzato nell’edilizia,
nell’ambito idrosanitario per tubi di scarico e sifoni ma soprattutto per la realizzazione di
oggetti di uso comune come vasche, secchi, scodelle e molto altro.
A quei tempi, però, si andava a scuola con la merenda preparata dalla mamma avvolta in
un pezzo di carta, e si beveva l’acqua del rubinetto, non esisteva il sacco di plastica per
l’immondizia domestica e per la raccolta si usava un portarifiuti foderato con il giornale
del giorno prima. Non c’erano gli imballaggi e una famiglia di cinque persone riempiva
un secchiello di spazzatura in due giorni, producendo il quantitativo di rifiuti che oggi
viene prodotto in un solo giorno da un single.
Infatti, passati i tempi del Moplen, siamo entrati nell’era dell’imballaggio passando da 8
milioni di tonnellate di plastica da buttare a 350 milioni di tonnellate che non sappiamo
dove mettere né come liberarcene. La situazione è drammatica se si pensa all’impatto che
ciò ha comportato sull’ambiente in cui viviamo. Oggi più dell’80 % dei rifiuti marini è
costituito da prodotti plastici e di questi soltanto una piccola parte è visibile sulle nostre
spiagge. Gran parte infatti è dispersa nei fondali e le microplastiche sono disciolte
nell’acqua con evidenti conseguenze per l’ecosistema marino.
Nel 2019 l’Europa ha cominciato la sua guerra alla plastica monouso. Una direttiva
europea, che entro il 3 luglio scorso doveva essere applicata, ha infatti sancito la
rimozione dal mercato o la riduzione di moltissimi prodotti usa-e-getta di utilizzo
quotidiano. La merce confezionata prima della sua entrata in vigore potrà restare sugli
scaffali fino allo smaltimento delle scorte.
Presto i cittadini europei, quindi, dovranno dire addio a posate, piatti, cannucce, cotton
fioc e aste per palloncini in plastica, ma anche a tazze e contenitori alimentari in
polistirolo. Si tratta però di una battaglia che non tutti gli stati membri sono disposti a
combattere! Il governo italiano, per esempio ha deciso di posticipare l'applicazione della
direttiva ed ha richiesto all’UE di inserire alcune deroghe, nel relativo decreto di
recepimento, nel tentativo di "salvare" i prodotti monouso (come piatti, posate,
contenitori per alimenti e bevande eccetera) realizzati con plastiche biodegradabili e
compostabili e quelli in carta che presentano una piccola percentuale di plastica (laddove
non sia possibile ricorrere ad alternative riutilizzabili).
Il motivo? Semplice!
Perché si tratta di settori in cui l'industria italiana è leader sul mercato! Ma la vera
domanda alla quale ciascun cittadino, al di la delle scelte politiche e industriali, dovrebbe
dare una risposta è; quanti dei prodotti citati sono necessari? Che cosa ha rappresentato, per esempio, quanto ad innovazione, l’invenzione del cotton fioc da essere, addirittura,
inserito nel paniere ISTAT dal 2005? E quale è l’utilità delle salviettine umidificate, la cui
vendita è triplicata in periodo di pandemia?
Pensate per un attimo all’impatto di quella confezione, che se non richiusa perfettamente
entro pochi giorni sarà da cestinare, che unisce un misto di carta, plastica e sostanze
chimiche. Come si smaltisce e soprattutto garantisce l’igiene pubblicizzata? La realtà è
che se parole come resilienza e transizione ecologica invece di essere solo espressioni
abusate e di moda fossero accompagnate da un vero e proprio cambiamento di cultura e
di abitudini il problema non si porrebbe.
Allora che si fa? “e mo?” “Moplen!” avrebbe risposto il carosello pubblicitario di 50 anni
fa. “Non ingoiate il rospo!” diciamo adesso.
Siate artefici e responsabili dei vostri consumi e non vittime del mercato!
Articolo pubblicato il 15 luglio 2021 a firma dell'Avv. Raffaella D’Angelo, Ufficio legale
CODACONS CAMPANIA