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COSTO CARBURANTE INSOSTENIBILE
"Costo carburante insostenibile"Roberto Cingolani, Ministro della Transazione Ecologica, avrebbe intenzione di attuare
un progetto che è nell’aria da molto tempo nel mondo della politica, che prevede
l’eliminazione dei cosiddetti Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), e che potrebbe
portare ad una stangata senza precedenti sulle accise del gasolio per autotrazione.
L’intenzione, dunque, è quella di allineare il costo del gasolio a quello della benzina.
Roberto Cingolati ha confermato la propria posizione e ha dichiarato che “la soppressione
dei SAD è una cosa non più negoziabile…. Tuttavia non si devono creare scompensi
sociali che sarebbero, in questo momento, quanto mai duri per categorie che peraltro
hanno già subito il lungo periodo Covid. Le riflessioni che stiamo sviluppando sui SAD
sono di dare un segnale non ambiguo, e dunque vanno rimossi, però si tratta di circa 19
miliardi, sono cifre importanti, e quindi dobbiamo tentare delle operazioni di intelligente
redistribuzione… La soppressione farebbe fare un’eccellente figura all’Italia, in termini di
compliance con il Green deal europeo”.
Ma ci chiediamo: è proprio questo il momento migliore di andare ad incidere sulle tasche
dei consumatori facendo lievitare il costo del gasolio? È il caso di ribadirlo: nel nostro
paese la maggior parte delle merci viaggia su gomma. I camion sono diesel: quanto
inciderà questa decisione sulla spesa che ogni giorno facciamo? Concordiamo con la
necessità della transazione ecologica, ma perché a pagarla devono essere sempre i
consumatori?
Prezzi destinati a salire se si guarda a cosa sta accadendo al petrolio in rapida corsa con il
greggio Wti di riferimento (due sono le tipologie di greggio: il West Texas Intermediate,
estratto nel sud degli USA ed il Brent estratto nel mare del Nord), che sale ancora dello
0,58% e sfiora gli 83 dollari al barile (82,92) ai massimi dall’autunno del 2014. Corre anche
il Brent che si avvia a quota 85 (0,465).
Ogni famiglia, secondo il Codacons, dovrebbe finire per spendere circa 390 euro in più
all’anno per rifornirsi di carburante, considerando l’incremento di benzina, diesel, una
mannaia che si è abbattuta sulla testa degli italiani.
Saranno penalizzati dunque gli automobilisti con un’auto diesel. A pagare dazio di questa
infausta eventuale decisione del Governo, saranno sicuramente quanti sono in possesso
di un’auto diesel, ma anche i consumatori che andranno a fare la spesa al supermercato o
nel negozio sotto casa, nei quali le merci sono portate con veicoli diesel. Naturalmente gli
aumenti, come il passato ci insegna, scatenano una reazione a catena e non riguardano
solo il pieno nella propria auto, ma anche tutta una serie di prodotti di largo consumo.
Infatti la crescita dei costi dei carburanti incide notevolmente anche sui trasporti, un
surplus che viene caricato sui beni e che, alla fine, è pagato sempre dai cittadini.
Perché dunque non si scateni l’escalation dei prezzi, il Codacons si è rivolto al governo
affinché riduca le accise che gravano sui carburanti e diminuisca l’aliquota Iva ma, al
contrario, Roberto Cingolani starebbe approfittando della situazione per introdurre una
nuova tassa sul diesel. Articolo a cura del Prof. Enrico Marchetti, Presidente del Codacons Campania,
pubblicato il 21 ottobre 2021 su Il Quotidiano del Sud.