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CLASS ACTION E TIMORE DELLE LOBBIES


COMUNICATO STAMPA
31 ottobre 2018
• PAURA DELLA CLASS ACTION
• LE POTENTI LOBBY INDUSTRIALI MOBILITATE CONTRO LA RIFORMA DELLA NUOVA AZIONE DI CLASSE CHE IL
MINISTRO BONAFEDE STA PREPARANDO INSIEME AL CODACONS ED ALLE ALTRE ASSOCIAZIONI DI
CONSUMATORI
• COMINCIANO GLI ATTACCHI CONTRO CHI DIFENDE I CITTADINI .
Le lobby dei grandi industriali contro la nuova class action perché temono che l’attuale testo per loro possa
trasformarsi in un boomerang facendo esplodere i contenziosi e complicando la vita ai grandi capitani
d’impresa.
Il timore delle grandi aziende trova conferma nei numeri – sostiene Matteo Marchetti, vicesegretario nazionale
del Codacons – soltanto in Campania nel 2018 il Codacons ha prodotto centinaia di denunce a dimostrare come
il Codacons non possa essere zittito, per cui il nuovo strumento potrebbe scardinare vecchie logiche di potere e
riequilibrare il rapporto con i Cittadini.
La nuova legge sulla class action, alla quale hanno lavorato l’On. Alfonso Bonafede, il Codacons e le Associazioni
dei consumatori, allarga infatti di molto la platea dei potenziali ricorrenti finora limitata ai soli consumatori: il
documento in discussione prevede, in particolare, che l’azione collettiva possa essere utilizzata da tutti i cittadini
ma anche dalle associazioni dei consumatori, nonché la possibilità di aderire all’azione durante il procedimento
e successivamente alla sentenza.
La grande industria sta conducendo pressioni per modificare profondamente il testo del disegno di legge,
annullando una serie di passaggi che attutirebbero molto l’efficacia delle future class action.
Ecco le principali modifiche proposte dal Codacons che terrorizzano le lobbies:
1. La possibilità che quanto una class action venga ammessa dal tribunale, tutti i consumatori interessati siano
automaticamente inclusi, per consentire a tutti di venire a conoscenza dell’azione e della possibilità concreta di
ottenere un risarcimento;
2. Una volta che la class action è ammessa, i costi della promozione devono essere a carico della società e non a
carico del consumatore che agisce;
3. L’introduzione della class action contro le pubbliche amministrazioni che, attraverso i loro comportamenti,
finiscano per vessare i Cittadini;
4. Infine l’introduzione del danno punitivo. Una volta che la class action è ammessa e la società responsabile
condannata, la condanna non può essere limitata alla restituzione della spesa subita ma deve essere
proporzionata al fatturato o comunque al danno provocato alla collettività. Proprio per avere un reale effetto
dissuasorio nei confronti delle imprese disoneste. Diversamente rimane tutto l’interesse a mettere in atto
comportamento illecito, magari a danno di milioni di consumatori, in primis le cosiddette microlesioni, sapendo
che anche in caso di condanna l’unica conseguenza è la restituzione delle somme a una piccola percentuale degli
stessi;
Il Codacons, da sempre al fianco del cittadino, come dimostrano le quotidiane azioni, porterà avanti questa
battaglia, al fine di tutelare i consumatori.
Addetto stampa:
Nunzio Sessa
[Per informazioni rivolgersi al n. 392 43 48 291]