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COSTA CONCORDIA


COMUNICATO STAMPA
13/01/2022
COSTA CONCORDIA: CODACONS LANCIA NUOVA CLASS ACTION DEI NAUFRAGHI
CONTRO COSTA CROCIERE
TRIBUNALE DI GENOVA RIAPRE LA STRADA DEI RISARCIMENTI E PER LA PRIMA VOLTA
DEFINISCE LE RESPONSABILITA’ DI COSTA CROCIERE NEL NAUFRAGIO
GIA’ UN PRIMO NAUFRAGO DELLA NAVE RISARCITO CON 92MILA EURO PER DANNO
PSICOLOGICO DA STRESS POST-TRAUMATICO
In occasione del decennale del tragico incidente dell’Isola del Giglio, il Codacons
annuncia una nuova class action contro Costa Crociere da parte dei naufraghi della Costa
Concordia che, la notte del 13 gennaio 2012, hanno rischiato la propria vita a bordo della
nave.
A rendere possibile la nuova azione collettiva dell’associazione una importantissima
sentenza del Tribunale di Genova che, riconoscendo responsabilità e colpe della società
di navigazione che hanno contribuito a determinare il naufragio – oltre a quelle già
accertate in capo al comandante Schettino - riapre di fatto la strada ai risarcimenti in
favore dei sopravvissuti, anche per chi dopo l’incidente accettò dli indennizzi “elemosina”
proposti da Costa Crociere firmando una rinuncia ad agire in sede legale.
“Stiamo per lanciare una nuova azione risarcitoria in favore di tutti i naufraghi della Costa
Concordia che hanno subito un trauma da naufragio – afferma il presidente Carlo Rienzi –
La giustizia italiana ha infatti accertato l’esistenza di un danno da stress post-traumatico
per chi, la notte del 13 gennaio 2012, si trovava a bordo della Concordia, stabilendo un
risarcimento da 92mila euro in favore del passeggero Ernesto Carusotti rappresentato in
tribunale dal Codacons. Una sentenza che spiana la strada ai risarcimenti in favore di tutti
coloro che, a 10 anni di distanza dall’incidente, abbiano subito ripercussioni psicologiche
e intendano far valere i propri diritti”.
Proprio per illustrare la nuova azione collettiva il Codacons ha organizzato un webinar
con legali ed esperti, che si terrà lunedì 17 gennaio alle ore 16:30 e sarà aperto a tutti i
naufraghi della Concordia.
L’associazione riporta infine i passaggi chiave della recentissima sentenza del Tribunale di
Genova che ricostruisce le responsabilità di Costa Crociere per il naufragio dell’Isola del
Giglio:
"In questa causa nessuno ha posto in dubbio gli esiti dei procedimenti penali largamente
documentati i menzionati. Qui, come ovunque, è certo che il naufragio fu causato dal
Comandante Schettino.... decidendo una pericolosa variazione di rotta, abbandonando il
comando durante la stessa, omettendo adeguato controllo della posizione alla ripresa del
comando (mentre era ancora in corso la manovra) e compiendo le numerose altre
condotte....In questa causa nessuno ha posto in dubbio che al naufragio abbiano
concorso in maniera rilevante molti altri dipendenti della Compagnia che hanno
patteggiato la relativa pena, dipendenti tra i quali spiccano le figure del primo ufficiale,
del dirigente di Costa deputato al controllo ed alla approvazione della rotta della nave,
del timoniere, la cui impreparazione fece cadere l'ultimo diaframma tra un rischio
estremo ed un evento tragico" - si legge nella sentenza - "Alcuni di questi fatti ed in
particolare due l'impreparazione generica del personale (fattore aggravativo del panico)
e, soprattutto, degli addetti alla scialuppa (fattore determinante la vicenda specifica del
Carusotti) sono difficilmente negabili alla luce della sentenza penale e delle deposizioni a
conferma qui raccolte".