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PREZZI
COMUNICATO STAMPA
10/8/2022
PREZZI: COLDIRETTI, STANGATA A TAVOLA DA 564 EURO A FAMIGLIA
CODACONS: DATI ALLARMANTI, FAMIGLIE TAGLIANO GIÀ SUL CIBO
INCREDIBILMENTE STRALCIATA NEL DL AIUTI BIS LA NORMA PER AZZERARE L’IVA SUI
BENI PRIMARI
CON TAGLIO IVA SU ALIMENTARI RISPARMIO DA 180 A 300 EURO A FAMIGLIA
Se il balzo dell'inflazione costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola
nel 2022, come certificato da Coldiretti, si va aggravando una situazione già di per sé
allarmante: in un contesto in cui le famiglie italiane già risparmiano sul cibo, questi
aumenti pesano su tutti i consumatori, ma mettono in difficoltà soprattutto le persone
con i redditi più bassi, che destinano la maggior parte del proprio reddito alla semplice
sussistenza.
Proprio alla luce del fatto che l’inflazione continua a rappresentare la principale
emergenza del Paese, con i prezzi che anche a luglio hanno fatto registrare rincari record,
a gran voce avevamo chiesto al Governo di inserire nel decreto l’abbattimento dell’IVA
per i beni primari, in modo da determinare una riduzione immediata dei prezzi al
dettaglio e tutelare le tasche delle famiglie in questo momento di emergenza: proposta,
inaspettatamente, stralciata rispetto alle prime bozze e a quanto riportato dalla stampa
solo pochi giorni fa.
Eppure, l’azzeramento dell’IVA per beni primari come pane, pasta, olio e patate, e la
riduzione dell’aliquota dal 10% al 5% su carne e pesce potrebbe rappresentare un aiuto
concreto per le famiglie italiane colpite dai rincari, producendo un risparmio medio pari a
circa 198 euro a famiglia: praticamente la stessa entità del bonus da 200 euro. Azzerare
l’IVA (oggi al 4%) sul pane fresco costerebbe allo Stato 253 milioni di euro, 76 milioni di
euro per la pasta, mentre dimezzare l’aliquota dal 10 al 5% su carne e pesce avrebbe un
costo per le casse statati per complessivi 1,1 miliardi di euro – spiega il Codacons.
Considerati gli aumenti dei generi alimentari, e l’incidenza della spesa alimentare sui
diversi nuclei familiari, l’abbattimento dell’IVA dui diversi generi alimentari di prima
necessità produrrebbe un risparmio medio annuo che varia dai 180 euro per una coppia
senza figli agli oltre 300 euro per un nucleo di 5 persone.
In sostanza i benefici determinati da un taglio dell’Iva sui generi alimentari sarebbero pari
al valore del bonus da 200 euro approvato dal Governo, e addirittura supererebbero
l’importo del bonus per i nuclei più numerosi. Proprio per questo un taglio dell’IVA sugli
alimentari sarebbe stato di gran lunga preferibile a bonus a pioggia che, come abbiamo
visto in passato, non migliorano le condizioni delle famiglie e non si riflettono sui
consumi.
A questo punto, persa l’occasione di approvare la misura, non resta che aspettare il
prossimo governo: chi ne farà parte dovrà intervenire con urgenza, tagliando subito l'IVA
sui beni di prima necessità come gli alimentari, in modo da consentire una riduzione
immediata dei listini al dettaglio e permettere alle famiglie di mettere il cibo in tavola
senza subire un salasso.