CONTENUTI > Comunicati-Stampa > 2023 > 12 > PANDORO BALOCCO CHIARA FERRAGNI DENUNCIATA PER TRUFFA AGGRAVATA A DANNO DEI CONSUMATORI
PANDORO BALOCCO CHIARA FERRAGNI DENUNCIATA PER TRUFFA AGGRAVATA A DANNO DEI CONSUMATORI
COMUNICATO STAMPA
16 dicembre 2023
PANDORO BALOCCO: CHIARA FERRAGNI DENUNCIATA PER TRUFFA AGGRAVATA A
DANNO DEI CONSUMATORI
DOPO PESANTISSIME ACCUSE DELL’ANTITRUST, ESPOSTO CODACONS A 104 PROCURE
DELLA REPUBBLICA DI TUTTA ITALIA
CHIESTO A GUARDIA DI FINANZA DI SEQUESTRARE CONTI DELLE SOCIETA’ LEGATE ALLA
FERRAGNI
Chiara Ferragni dovrà rispondere del possibile reato di truffa aggravata, e i conti delle sue
società dovranno essere posti sotto sequestro a tutela delle azioni di rivalsa da parte dei
consumatori che hanno acquistato il pandoro “griffato”. A chiamare in causa l’influencer è
il Codacons che, a seguito della multa dell’Antitrust per pratica commerciale scorretta sul
pandoro di beneficenza Balocco, annuncia per lunedì la presentazione di un esposto a
104 Procure della Repubblica di tutta Italia affinché aprano una indagine su possibili
profili penali.
A muovere l’azione legale dell’associazione è il gravissimo contenuto del provvedimento
dell’Antitrust che ha portato alla sanzione milionaria per la Ferragni. Nel testo della
decisione dell’Autorità appaiono alcuni passaggi inquietanti, come quello dove si spiega
che “tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica sono stati
realizzati associando le vendite del Pandoro griffato Ferragni al reperimento dei fondi utili
alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pur nella consapevolezza che la
donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite dell’indicato Pandoro [...] in
tutti i contenuti diffusi legati all’iniziativa del “Pandoro PinkChristmas” vi sono espressioni
comunque dirette ad avvalorare la circostanza che la Signora Chiara Ferragni in prima
persona avesse contribuito all’iniziativa benefica. I documenti istruttori, al contrario,
dimostrano la circostanza, non smentita, che la donazione pubblicizzata attraverso le
confezioni del Pandoro “griffato” e gli altri messaggi è stata fatta dalla sola società
Balocco, senza alcuna partecipazione delle società Fenice e TBS Crew, né della Signora
Chiara Ferragni”.
C’è poi la pesantissima mail interna di un dipendente Balocco dove si afferma: “Mi
verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: In realtà le vendite servono per pagare il vs
cachet esorbitante”.
A tutto ciò si aggiunge la questione economica del rincaro del prezzo del pandoro
“griffato Ferragni” a danno dei consumatori, con la confezione che passa da 3,68 euro a
9,37 euro, differenza che “non giustificata da una maggior qualità degli ingredienti,
rafforzava, agli occhi del consumatore, il convincimento che nel maggior prezzo del
Pandoro griffato fosse incluso un contributo alla citata donazione” – scrive l’Antitrust.
Riteniamo gravissimo sfruttare un tema delicato come i bambini malati di cancro e la
beneficenza per attività commerciali tese unicamente a determinare guadagni per società
private – spiega il Codacons – Una campagna quella di Balocco e Ferragni che ha
ingannato la buona fede dei consumatori, modificando le loro scelte economiche e
portandoli a spendere soldi nell’errata convinzione che il ricavato delle vendite sarebbe
andato ad una struttura sanitaria. E’ già la seconda volta che le iniziative di solidarietà dei
Ferragnez sono coinvolte da provvedimenti dell’Antitrust: nel 2020 la piattaforma
Gofundme usata da Fedez e Ferragni per la raccolta fondi in favore dell’ospedale San
Raffaele fu multata con 1,5 milioni di euro per i costi occulti a carico dei donatori.
Alla luce dei gravi rilievi mossi dall’Antitrust, il Codacons presenta quindi un esposto a
104 Procure della Repubblica di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini sul territorio tese
ad accertare la possibile fattispecie di truffa aggravata a danno dei consumatori legata
alla vendita del pandoro Balocco griffato Ferragni, sulla base dell’art. 640 del Codice
penale secondo cui “Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a
sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a
tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032”, penale che sale fino a 5 anni di
reclusione nel caso di aggravanti previste dal Codice.
Il Codacons chiede poi alla Guardia di Finanza di porre sotto sequestro i conti delle
società legate all’influencer, allo scopo di garantire le azioni di rivalsa dei consumatori che
hanno acquistato il pandoro incriminato, consumatori che, in presenza di scontrini o
documentazione attestante l’acquisto, possono avvalersi dell’associazione dei
consumatori (inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it ) per intentare causa
all’influencer.