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GESTIONE INESISTENTE DEL CASTELLO ARECHI


COMUNICATO STAMPA
24/09/202 4
• IL CASTELLO ARECHI RIMANE ANCORA CH IUSO AL TURISMO , SENZA UNA CHIARA GESTIONE
• DUBBI E MERSI SUL LE MISURE DI SICUREZZA ATTUATE PER PRESERVARE IL LUOGO
• IL CODACONS RICERCA I RESPONSABILI RISPETTO ALLA CATTIVA GESTIONE DELLA
SICUREZZA E DELLA CURA DEL LOCO
Da tempo ormai ci si interroga sulle sorti del Monte Bonadies , polmone verde di Salerno, e del
Castello Arechi, dopo l’incendio del 31 luglio che ha devastato l’area chiudendola al pubblico . A
settembre s i sperava in una riapertura dell’attività turistica, ma ciò non è avvenuto. L’inadempienza
comunale ha fatto sì che il sito archeologico e l ’attività commerci ale de l Caste llo Arechi s iano rimast i
ch ius i per diversi mesi: questo ha comportato dann i sia per il turismo, che per le casse comu nali , che
non hanno pot uto giovare di uno dei luoghi storicamente più rappresentativi di Salerno .
Altro punto su cui ci si interroga è quello che concerne la manutenzione e la sicurezza del loco. Anche
qui, quello che risalta è la negligenza di un luogo abbandonato alle intemperie, a eventuali incendi
dolosi o colposi che siano, senza nessun piano di prevenzione che vada a proteggere un sito così
importante come il monte Bonadies e il Castello Arechi. Il responsabile tecnologico del Codacons
Campania , l’ingegnere Dona to Pace, dichiara – “Possibile che non ci siano delle soluzioni tecniche -
tecnologiche per impedire che un luogo così privilegiato del territorio cittadino non cada vittima di
incendi, e intemperie climatiche che potrebbero rovinarlo, oltre che chiuderlo al pubblico per interi
mesi? Ad esempio , un impianto perimetrale che innesca un innaffiamento automatico in caso di
eventuali incendi, o semplicemente un meccanismo che allerti le autorità competenti in caso di
problemi di questo genere? ”.
L’avvocato Matteo Marchetti , presidente del Coda cons Campania, dichiara poi – “Il Codancons
chiede un intervento repentino della magistratura per trovare responsabilità amministrative, per
l’ambiente, per i cittadini e per il turismo . Bisognerebbe cercare i responsabili di chi ha gestito la
sicurezza dell’area e di chi non ha perm esso la continuità de ll’attività turistica del sito
archeologico ”.
Ragionando invece sulle possibili soluzioni da tr ovare insieme al Com une , aggiunge l’avvocato
Marchetti – “Al di là delle responsabilità del Comune , si potrebbe anche immaginare un contributo
degli istituti tecnici -industriali della città, organizzando magari p rogett i regional i, formativi e
concreti, per preservare il verde e la natura della nostra città ”. I cittadini -studenti , con il buon
esempio e un piccolo rientro economico , potrebbero fare pratica sul campo e prendersi cura
dell’ambiente , monitorando e supportando il progetto per curare l’ambiente cittadino. In questo modo
la scuola, il Comune e la gestione ambientale cittadina possono collaborare e cooperare per preservare
la città. Aggiunge , infine , l’avvocato Marchetti – “Questa è solo una delle tante soluzioni possibili,
ma di sicuro qualcosa deve essere fatto sul versante della manutenzione e del preservamento degli
ambienti cittadini ”.
L’addetto stampa