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CODACONS SOCIAL SPONSOR ANNO 3 NUMERO 8 2022
Parrocchia S. Eustachio, via Quintino Di Vona 2, (Pastena-Salerno) Centralino: 089 334484 - 351 1543166 redazione@parrocchiasanteustachio.it Anno 3 - Numero 8 Lu glio 20 22
L’uomo riposa, Dio no! pag. 2
La parrocchia del cuore… pag. 3
Un centro mille progetti pag. 8
Toponomastica pag.10
Attività parrocchiali pag.11 2
maniera vigorosa e al servizio della comunità, senza
trascurare la preghiera e la formazione anche durante
il periodo estivo.
Buone vacanze a tutti sotto lo sguardo amorevole di
Maria!
Azione Cattolica Parrocchial e
Il gruppo adulti di Azione Cattolica, dopo ave r
meditato durante gli incontri su alcuni brani del
Vangelo secondo Luca sotto la sapiente guida di
Padre Giovanni, ed aver sperimentato attraverso le
attività proposte dalla guida la bellezza della
condivisione e dell’ascolto, ha concluso il percorso
annuale accogliendo in parrocchia la Presidenza
diocesana di A.C.
Maria Vittoria Lanzara e don Michele Oliviero,
rispettivamente Presidente e Assistente diocesano di
A.C. hanno espresso il desiderio, attraverso un giro di
visite nelle parrocchie, di incontrare il parroco
(Assistente dell’Azione cattolica parrocchiale), i
membri del Consiglio Parrocchiale di A.C. e gli
associati per un costruttivo confronto sulle peculiarità
e criticità presenti nei gruppi dell’Associazione che
insistono in parrocchia, nonché sulle attività ed i
percorsi svolti durante l’anno.
Da questo incontro è nato un dibattito ricco di spunti
di riflessione e di stimoli che vedono l’Azione
Cattolica pronta a ripartire anche il prossimo anno in
INCONTRI A MO C I
passano il sole e la luna, che
regolano l'universo, si polverizza la
terra, ma le parole di Gesù no, sono
un sole che non tramonterà mai
dagli orizzonti della storia, dal
cuore dell'uomo. La vera estate!
Don Nello
comunità. Certo, è difficile
oggi veicolare dei valori
quando tutto è dominato
dall’interesse ideologico o da
ideologie interessate.
Rimango sconfortato quando
leggo che i compensi nel
mondo del calcio sono
stratosferici, eppure gli stadi
sono pieni. Sarebbe bello una
contestazione seria! Questo
criterio dovrebbe valere
anche per altri ambiti,
invece…Ricordiamoci che difficile e spesso dimenticato: la
comunità. La nostra fede si nutre di
comunità o non è! Catechesi,
riflessioni, adorazioni, preghiere,
omelie tutto condito con
l’inemendabile concetto di
è un altro: è giusto e va fatto!
Questo evita la desolazione e in
alcuni casi la disperazione.
Desidero ringraziare per l’impegno
profuso secondo il proprio senso
dell’amore, tutti e ciascuno.
Un anno all’insegna di un bene Innegabile lo straordinario e
corposo lavorio svolto in
quest’anno pastorale; nessuno osi
pensare se ne è valsa la pena, una
domanda inutile per i credenti.
Il metro del giudizio per i credenti
mai via: Gesù Cristo. Sì, oggi si
vive sull’onda dell’entusiasmo e
spesso si vive solo se motivati dalla
sensazione o dal piacere, invece chi
va piantumare la vita in Cristo, “s
a
che non è lui che vive, ma è Cristo
che vive in me”. L’anno vissuto insieme,
carico di ricordi, di
sentimenti, di emozioni
aveva il suo termine finale.
Sembrava un capitolo di un
libro che si chiudeva pe
r
iniziarne subito un altro.
Ancora oggi, in parrocchia,
vivo così, una stagione se ne
va per dare spazio a un’altra
con ritmi diversi, ma con la
gioia di annunciare l’unica
verità che riempie e non va Quando insegnavo al liceo,
aspettavo con tanto entusiasmo
l’ultimo suono della campanella,
che segnava la fine delle lezioni e
dell’anno scolastico. Vivevo una
sorta di liberazione. Come mi
manca questa emozione!
L’uomo riposa, Dio no! 3
Eccomi seduto sopra la montagna del tempo, guardando le mie
orme in questa parrocchia, ricordandomi di ogni bel ricordo e di
ogni volto dei mei parrocchiani, nonchè dei momenti della mia
amara solitudine e delle mie immense gioie spirituali.
È molto difficile parlare di me stesso, o della parrocchia che mi ha
ospitato come uno dei suoi, un prete sull'altare della sua Chiesa. Ma
se ciò viene fatto con uno spirito d'umiltà e di ringraziamento,
diventa testimonianza preziosa.
Nella parrocchia di Sant’Eustachio martire sono precisamente
arrivato il 30 settembre 2021, mentre le nuvole d'autunno si
preparavano ad occupare il cielo di Salerno. Tutto è passato come
se fosse veramente ieri, secondo quello che dice il salmo: "Mille
anni ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato" (sl. 89.4).
Sono arrivato venendo da un piccolo paese, il Libano, quasi invisibile sulla carta mondiale, il paese visitato da
Gesù, dai suoi discepoli, con sua madre che lo aspettava ritornare dalle città di Tiro e di Sidone dove insegnava
ai fenici la legge del nuovo Regno. Come cattolico, sento che la mia patria spirituale vale il mondo intero, e che
la mia
appartenenza alla Chiesa cattolica rappresenta un passaporto mondiale. E così è stato più facile, per me,
buttarmi in questa nuova esperienza di vita.
La parrocchia di Sant’Eustachio è stata, con tutti i suoi
componenti, una vera scuola grazie alla quale ho imparato molte
cose nel campo umano, liturgico, linguistico, spirituale e
pastorale.
La comunità parrocchiale è eccezionalmente creativa e
dinamica, produce eventi, organizza momenti spirituali, artistici
e liturgici sotto forme sempre nuove e sorprendenti, grazie ad un
gruppo di fedeli vicini all'immagine voluta dal Concilio Vaticano
II, guidati da un parroco eclettico, accogliente e intelligente, che
mi ha riservato un amore paterno sin dal primo momento,
coinvolgendomi in ogni occasione e affidandomi compiti
importanti a servizio della comunità.
I testi dell'Adorazione Eucaristica sono ben scelti, i gesti liturgici sono ricchi di simboli e significati. Una
parrocchia simile veramente a un alveare che non riposa mai. In questo contesto, io ho cercato di pormi come
un ponte tra la cultura cristiana orientale, soprattutto maronita (abitudini, tradizioni, spiritualità e storia), e
quella occidentale romana. Ho portato il volto dell'Oriente all'Occidente, e porterò quell'ultimo in Oriente. Ho
provato con tutto il cuore a servire il Sacramento della penitenza, il più piacevole al cuore dei maroniti, e mi è
stata consolante la recita del Rosario ogni sera con la Legio Mariae.
Ma il servizio più caro al mio cuore è l'aiuto dato alla Caritas parrocchiale a sostegno dei poveri.
Uniche note dolenti l'assenza dei giovani in parrocchia e un po' di “lontananza” dei parrocchiani.
Noi parroci viviamo tante volte un’amara
solitudine anche se è fruttuosa a livello culturale, e
sentiamo il bisogno di essere circondati dall'affetto
dei nostri parrocchiani, soprattutto se proveniamo
da Paesi lontani.
L’amore e il sostegno che ho ricevuto, sono stati e
sono comunque eccezionali e chiedo scusa a tutti
per ogni mia mancanza o debolezza. Auguro un
sacco di benedizioni a tutta la parrocchia. Siate
sicuri che io vi voglio tanto bene e che il mio spirito
di servizio, fondato sull’esempio di Gesù che lavò
i piedi ai suoi discepoli, non verrà mai meno!
Padre Giovanni Khadra
4
Quest’anno nonostante i lunghi periodi di fermo delle attività, la Legio Mariae,
seguita nel suo percorso da Padre Giovanni, presente a tutte le riunioni ed
appuntamenti del gruppo, ha intrapreso un cammino non solo spirituale, ma
anche di riflessione sul concetto di comunità, seguendo le raccomandazioni
e le linee guida di don Nello che tanto si è speso sul tema del sinodo.
Nei nostri incontri si è sempre partiti con la recita del Santo Rosario, e con la
riflessione su di un brano del Vangelo.
Da questo lavoro periodico e costante, ci siamo resi conto dell’importanza
che riveste la comunità, in seno alla Chiesa, in uno al concetto di perdono e
dell’armonia tra le persone, che passa attraverso un lavoro di accettazione e
sostegno, senza alcun velo di condanna, tra la fragilità esistenti.
Ci auguriamo, l’anno prossimo, ancor più formate e rafforzate nella nostra
fede e nell’amore per Maria, di poter riprendere anche l’assistenza agli
ammalati e le consuete attività che caratterizzano ancor di più il nostro
cammino, personale e di gruppo.
Legio Maria e
capito che la sinodalità̀
diventa così
un modo di essere, di esprimersi, di
incontrarsi, in cui si vive gli uni per
gli altri, si cerca il bene altrui come
il proprio, ci si stima a vicenda, per
assumere uno stile di vita da offrire
come speranza al cammino degli
uomini.
Il termine parrocchia, dunque, ci
ricorda che siamo una comunità di
pellegrini in viaggio insieme verso
la vera patria, il Cielo. Essere
Parrocchia vuol dire essere Chiesa
viva, essere Chiesa nel territorio,
una Chiesa che si interroga e si
verifica, incentrata sulla carità.
La Parrocchia è comunità di fedeli,
è apertura e accoglienza, servizio e
risposta a domande e bisogni, ma
anche luogo privilegiato dove si
mettono insieme i propri doni,
dove si condivide ciò che si è e ciò
che si può dare, dove si diventa
dono. Dove si diventa segno di
Cristo. Perché si è parrocchia
quando si è segno di salvezza e
segno di fiducia nell’uomo e nelle
sue capacità di vivere il proprio
tempo, di innamorarsi dei
cambiamenti, di creare legami che
aiutino a crescere, di progettare il
futuro.
Il coordinatore Rn S
Pier paolo Morello
Dio: la Chiesa è un popolo che
cammina insieme nella storia pe
r
essere segno del regno di Dio
offerto a tutta l’umanità. Nella
nostra parrocchia, in molte persone
è senz’altro cresciuto il senso di
partecipazione e di collaborazione
e le diverse attività ed occasioni di
incontro stanno diventando sempre
più luoghi di confronto per
prospettive comuni. Molti hanno
criticare, di non chiacchierare, di
volere a tutti bene, di chiedere cioè
la conversione del nostro cuore.
In una sola parola di “Amarci gli
uni con gli altri” come le prime
comunità cristiane.
Comunità rimanda a
sinodalità, che è senz’altro il modo
più adatto di vivere la comunione e
la corresponsabilità. Il Concilio,
infatti, ha unito l’immagine della
sinodalità a quella del popolo di spazio vorremmo far riflettere sul
significato profondo di ciò a cui
tutti siamo chiamati ad essere come
parrocchia.
Papa Francesco, nell’Udienza
Generale del 27 agosto 2014, ha
parlato, nella sua catechesi,
dell’unità della Chiesa. Ma non si è
soffermato soltanto sull’unità tra i
cristiani, scendendo nello specifico,
fin dentro le nostre più piccole
comunità.
Il Sommo Pontefice ancora una
volta ha sottolineato quanto
facciano male le chiacchiere, le
invidie, le maldicenze: queste
portano alla divisione e, come h
a
detto il Papa: “In una comunità
cristiana, la divisione è uno dei
peccati più gravi” perché opera del
diavolo. Non dobbiamo arrivare a
tagliarci la lingua ha continuato il
Santo Padre, ma chiedere la grazia
al Signore di non sparlare, di nonIn quest’anno
pastorale
abbiamo
cercato di fare
un percorso di
crescita pe
r
maturare il
senso della
comunità e,
grazie a questo 5
precarietà dell’oggi e del domani
con la sola certezza di lasciarsi
guidare dalla fede. Programmi pe
r
il prossimo anno?
Allargare il gruppo ed aprirlo a
nuove leve, sperando nelle
numerose famiglie che già
frequentano la parrocchia
attraverso il catechismo.
Gruppo famiglia
ciascuno con i propri tempi, ha
maturato una nuova e sana
coscienza del vivere con e pe
r
l’altro.
Mettersi in gioco e in discussione
sempre, così ci siamo lasciati, pe
r
sentirsi vivi e vivere anche la Con una piacevolissima serata in
“presenza” si è concluso il percorso
dell’anno pastorale del gruppo
famiglia della nostra parrocchia.
Una serata tra amici dove ormai
“mettersi a nudo” non è più un
sentirsi a disagio ma un liberarsi
delle proprie incertezze…
Anche se gli incontri si sono svolti
sempre on line, il piacere dello stare
insieme e la consapevolezza che il
tempo trascorso era utile alla
crescita personale, ha fatto sì che
essi si protraessero a lungo, molto
più del previsto.
Tanti gli argomenti trattati basati
sicuramente sull’amore, quello
vero e gratuito, ma ciò che è stato
in maniera privilegiata
sperimentato è stato il percorso del
perdono, strada lunga e difficile.
Camminare insieme, questo il
leitmotiv assunto dal gruppo e,
In cammino…
caratteri e modi di pensare e fare: su
questo molto c'è ancora da fare, ma
siamo consapevoli che l’unica
strada da poter utilmente
percorrere è quella, faticosa,
stimolante e vincente della
sinodalità, sia in seno al gruppo, sia
nella più ampia comunità
parrocchiale.
Caritas parrocchial e per chi non ha neanche
l’indispensabile.
Quest'anno, grazie
a Dio, abbiamo avuto la possibilità
di incontrarci più frequentemente
come gruppo e di fare insieme passi
in avanti sia dal punto di vista della
spiritualità che dell’unità.
Certo, come in ogni buon gruppo
che si rispetti, viviamo i nostri
momenti di difficoltà dovuti ai varidistribuzione alla Croce
Rossa Italiana, dai
privati alle tantissime
persone della
parrocchia che, in
occasione delle
“domeniche della
carità”, giornate in cui,
durante le varie Messe,
si raccolgono alimenti
da distribuire alle
famiglie, testimoniano
concretamente l’amore Siamo giunti alla fine di un altro
anno pastorale e, come giusto fare,
vorremmo tracciare un resoconto
sul cammino fin ora fatto: cosa di
valido abbiamo realizzato, cosa
correggere e quali impegni per il
prossimo anno. Cominciamo col
dire che, in seguito al covid prima e
alla guerra poi, il nostro impegno si
è intensificato in quanto nuove
famiglie si sono a noi rivolte,
chiedendoci aiuto per un sostegno
sia alimentare sia economico per il
pagamento delle utenze.
C'è il rammarico di non aver avuto
la possibilità di arrivare a tutti;
questo è già un impegno per il
prossimo futuro, cercare, cioè, le
famiglie bisognose che, per motivi
vari, non chiedono aiuto.
Tutto questo è stato e sarà possibile
grazie al contributo di varie
componenti: dal Centro di
6
creare, attraverso la liturgia, quel clima di
raccoglimento, di preghiera e di intimità, che sempre
favorisce l’incontro personale e comunitario con
Cristo portando nella vita vissuta la gioia del Risorto.
Pur avendo contezza del momento difficile della
Chiesa in questi tempi amari e avari per la
trasmissione della Fede, “lavoriamo” quanto meno
per conservare posizioni non più di rendita, ma di
testimonianza, in attesa della Gloria futura.
Gruppo liturgico
Cura speciale è stata data anche pe r
le celebrazioni liturgiche dedicate
ai bambini e ai giovani inserendoli
in un contesto celebrativo in qualità
di crociferi, candelieri, incensieri,
etc. avviandoli ad un percorso
ecclesiale e comunitario.
Il gruppo ha anche organizzato
alcune forme liturgiche in spazi,
quali l’atrio della chiesa, giardino,
cortile, diversi da quelli soliti.
Ogni componente del gruppo ha
assunto su di sé la responsabilità
degli incarichi affidatigli cercando
di realizzarli con spirito di servizio
e mettendo a frutto la propria
preparazione ed esperienza.
Concludendo il gruppo ha avuto
sempre presente l’impegno di
delle festività liturgiche e patronali, mai slegate dal
mistero pasquale.
Anche le catechesi sulla fede, sul valore della
comunità, la via crucis, le lodi mattutine in avvento e
in quaresima, le riflessioni sulle adorazioni del
venerdì sera, hanno sempre avuto il loro significato
più pregnante ponendolo in relazione con il Mistero
della Eucarestia.
Un lavoro accurato è stato svolto nella ricerca e
preparazione dei lettori, perché la Parola fosse ben
proclamata e non scivolasse verso una anonima e
incomprensibile lettura.
Le azioni liturgiche sono state sempre studiate nei
particolari perché tutto avesse un decoro funzionale
con lo scopo di aiutare l’assemblea a comprendere e
vivere al meglio, anche con la presenza di un
didascalo, alcuni passaggi celebrativi. Alla fine di ogni anno e in
previsione di quello che verrà, ogni
seria agenzia educativa è chiamata
a verificare ciò che si è fatto, ciò che
si poteva fare e ciò che,
eventualmente, si potrà fare in
futuro.
Fare sintesi non è facile, ma tutto
ciò che è stato fatto è stato
deliberato in primis dal Consiglio
pastorale e, successivamente,
realizzato dal gruppo liturgico in
spirito di comunione con il parroco
don Nello Senatore e con gli altri
gruppi presenti e operanti nelle
varie pastorali.
Le riunioni del gruppo hanno avuto
cadenza settimanale e particolare
attenzione è stata messa in vista
Beati pauperes spiritu: quoniam ipsorum est regnum caelorum (Mt 5,3)
(Beati i poveri in spirito poiché di essi è il regno dei cieli) 7
Il coro svolge un ministero a servizio dell'assemblea e
non si limita a prestare la sua opera solo in occasione
delle grandi solennità, essendo a disposizione pe
r
tutte quelle celebrazioni che comportino un impegno
musicale.
Per svolgere al meglio il proprio compito il coro deve
coinvolgere il più possibile l'assemblea e diventare il
mezzo attraverso il quale i fedeli celebrano la gloria
di Dio. Col canto la preghiera diventa più gioiosa e
coinvolgente, infatti attraverso la musica e il canto il
messaggio evangelico si trasmette con più trasporto
emotivo ed è per questo scopo che i cantori si
formano continuamente vocalmente, liturgicamente
e spiritualmente. Dedicando del tempo allo studio
della Parola di Dio, cercano di conoscerlo meglio e di
imparare da Lui. Solo attraverso questa costante
attività, formativa e relazionale, il coro può esseredegna guida dei fedeli e far sì che la musica e il canto
diventino il luogo di incontro con Dio.
Coro unitario
preziosa collaborazione e a
Padre Giovanni, sempre
affabile e accogliente.
Infine un grazie speciale va
al nostro parroco don
Nello
per i suoi preziosi
insegnamenti, per la
fiducia che ha sempre
riposto in noi, per averci
incoraggiato nei momenti
di difficoltà e spronato a
fare sempre meglio.
Gruppo Catechist i
numerosi genitori, circa sessanta
bambini hanno potuto
sperimentare la Misericordia di
Dio, a cui è seguito un momento
conviviale per tutti i presenti. Il 12
Giugno un primo gruppo di
bambini ha ricevuto la Prima
Comunione.
Noi catechisti sentiamo il bisogno
di esprimere la nostra gratitudine al
Signore per quanto abbiamo
realizzato.
Un grazie di cuore va anche ai
bambini, nostri compagni di
viaggio, ai genitori per la loro Catechisti ad essere creativi, a
cercare mezzi e modi diversi pe
r
annunciare Cristo ed è proprio alla
luce delle parole del Santo Padre
che abbiamo operato.
È stato necessario incontrarci
settimanalmente per confrontarci e
cercare insieme le strategie più
adeguate per raggiungere gli
obiettivi prefissati. Il 27 Maggio è
stata celebrata la “Festa del
Perdono” per sottolineare
l’importanza del Sacramento della
Riconciliazione: in un clima di
grande gioia e alla presenza di
partecipazione alla Messa
domenicale per cui è stato
necessario programmare e
attivare una serie di
iniziative che hanno dato
vita a laboratori finalizzati
al coinvolgimento e alla
partecipazione attiva dei
bambini e dei loro genitori
alla celebrazione
Eucaristica del giorno del
Signore. Papa Francesco ha
sempre incoraggiato i Siamo giunti alla conclusione
dell’anno catechistico: ci sono stati
momenti di grande gioia ed
entusiasmo ma anche difficoltà
legate principalmente alla
pandemia, che non sempre ci h
a
consentito di svolgere appieno la
nostra missione. La nostra
attenzione, quest’anno, è stata
rivolta ai gruppi di prim
a
confessione, prima comunione e
post-comunione. La presenza dei
ragazzi alla catechesi del sabato
pomeriggio è stata quasi sempre
costante, un po’ meno la 8
“Il ricordo che maggiormente mi ha colpito è il bagno
di popolo, il fiume di persone che, in questi mesi,
attendevano, l’uno dietro l’altro, di poter ricevere il
vaccino; un’esperienza in un certo qual modo
democratica, perché livellava tutti, diventando
occasione di reciproco sostegno e socializzazione nei
momenti dell’attesa, spesso carica di tensione,
speranza e paura”. Il rapporto con la parrocchia,
“nato” quasi per caso o forse grazie alla “provvidenza
divina”, non si interromperà qui: come detto il centro
vaccinale, a seconda delle esigenze del momento,
resterà in vita
e ci sono tanti altri progetti ed iniziative
che vedranno camminare, fianco a fianco, alla luce
della sintonia e reciproca stima creatasi in questi mesi
così intensi, la comunità di Sant’Eustachio, il Rotary,
le Istituzioni ed altre Associazioni.
Cura della salute, raccolte fondi, attenzione alla
persona (il Rotary ha da poco istituito un Centro di
Ascolto presso la Caserma dei Carabinieri di
Mercatello) e al territorio, cultura (proprio il 10
giugno si è tenuta la presentazione dell’interessante
libro “Il Paradiso di Pastena” presso il teatro
parrocchiale Annabella Schiavone), sono gli obiettivi
che si perseguiranno, provando a tracciare strade
nuove e coinvolgenti, che possano scuotere le
coscienze, suscitare interesse, attirare volontari e
aiutare quante più persone possibile!
Pietro Biancard i
10 Giugno 2022: degli ambienti che ospitavano il
Centro Vaccinale “Don Alfonso Santamaria e Pietro
Fiocco” resta attualmente ben poco.
Gli spazi che occupavano l’intera stecca prospiciente
il parcheggio parrocchiale sono ora interessati da
lavori di ripristino dello status quo ante, mentre un
piccolo avamposto vaccinale è ancora presente di
fianco al bar, per ricordarci che la battaglia contro
questo subdolo virus non è ancora vinta del tutto e
che bisogna restare ancora vigili sul tema.
In questa fresca serata primaverile incontriamo il
dott. Enzo Abate, presidente del Rotary Salerno
Duomo, associazione che si è spesa, insieme all’ASL
SA1 e alle Istituzioni, per la realizzazione di questo
centro, diventato anche un polo aggregativo di idee e
di umanità: “Oltre 70.000 vaccinazioni ed un modello
di gestione ed organizzativo, nella cura della
pandemia, esportato sino in Germania; un connubio
tra settore pubblico e terzo settore che, se ben gestito,
porta a risultati di tutto riguardo, a tutela del cittadino
e delle fasce più bisognose”, ci comunica con orgoglio
e un velo di commozione il dott. Abate, per ricordare
la gran mole di lavoro svolta, non senza difficoltà e
sacrificio, dai tanti operatori che si sono interfacciati
direttamente con l’utenza, ma anche da tutti coloro
che hanno operato “dietro le quinte”. 9
politica vista attraverso gli occhi e
l’azione liberal/democratico
socialista (Turati), popolare
((Toniolo, Meda, Sturzo),
comunista (Gramsci), nazionalista
(A. Rocco), repubblicana.
Con la terza parte, il cuore pulsante
del saggio, si prospetta una vera
lotta di classe, sia come scuola
esperienziale per i futuri dirigenti,
sia come rinnovamento e catarsi
popolare. Nei confronti della
Chiesa, Gobetti, voleva
un’autentica laicità dello Stato che,
decenni dopo, la si esprimerà con la
formula spadoliniana: “Tevere più
largo”.
Di grandissima attualità è la parte
dedicata al problema dei
contribuenti. Dirà, infatti, “il
contribuente paga bestemmiando
lo Stato. L’imposta gli è imposta”.
Riteneva, però, prematura una
rivoluzione dei contribuenti perché
non esisteva (nelle forme attuali) il
contribuente e perché
l’analfabetismo dilagante impediva
di comprendere la “funzione
sovrana delle tasse”.
La comprensione della funzione
contributiva per il miglioramento
della vita sociale e imparare il
“valore dell’onestà” gli stava molto
a cuore. A questo proposito,
Gobetti affida alla scuola il valore
educativo e sociale.
Gobetti, come si può comprendere
fu rivoluzionario tanto nelle idee
quanto nell’azione per cui nel 1925
si intensificarono le restrizioni alla
libertà personale e le violenze
fisiche, per evitare le quali fu esule
in Francia. Il 6 febbraio del 1926
parte per Parigi, lasciando a Torino
la sposa e il figlio Paolo appena
nato. il 13 ammalatosi gravemente
di bronchite, anche per le
vessazioni subite, viene trasferito in
clinica dove morirà la notte tra il 15
e il 16 febbraio.
Le sue spoglie si trovano al
cimitero parigino “Père La
Chaise”.
Paolo Marian i
condensarsi in 4 punti
fondamentali. Nella prima parte
Gobetti dirà “Il problema italiano
non è di autorità ma di autonomia”
visibile nell’assenza di una vita
libera che, lungo i secoli, avev
a
impedito “la creazione di una
classe dirigente (…) per il formarsi
di una attività economica moderna
e di una classe tecnica progredita”
(lavoro qualificato, imprenditori,
risparmiatori). Il primo dopo
guerra sembrava voler colmare
queste lacune – nascita dei partiti,
sviluppo del tessuto industriale, etc.
– che, però, ben presto, furono
soffocate dall’intolleranza fascista.
La seconda parte si divide in sei
capitoli in ognuno dei quali è
presentato un fattore della lotta
il Governo vara dei provvedimenti
sulla libertà di stampa in senso
restrittivo e il giovane Piero ne
subisce dolorose conseguenze
anche fisiche per mano di gruppi in
camicia nera, mostrando, il
fascismo, di aver smarrito persino
lo spirito di quella civiltà romana di
cui, però, si riempiva la bocca:
“Cogitationis poenam nemo
patitur” (nessuno può essere punito
per i propri pensieri).
Nel 1924 esce il capolavoro politico
di Piero Gobetti la “Rivoluzione
Liberale” saggio sulla lotta politica
in Italia, le cui tematiche possono Gobetti fu uomo politico, scrittore
e fondatore del periodico “Energie
Nove” e del settimanale
“Rivoluzione liberale”. Fu precoce
e acuto ispiratore dell’antifascismo
di matrice liberale e radicale,
interpretando il regime fascista
come “rivelazione” dei mali storici
dell’Italia.
Nacque a Torino il 19 giugno 1901
da genitori di origine contadina
passati poi al commercio con
l’intento di assicurare al loro unico
figlio un avvenire quanto più vicino
ai loro sogni lavorando, come
ricorderà Piero, diciotto ore al
giorno.
Dopo gli studi elementari
frequenterà il Ginnasio e poi si
iscriverà al Liceo Classico dove
conobbe la sua futura moglie Ada
Prospero.
Nel dicembre del 1918, a soli
diciassette anni, si iscriverà all
a
facoltà di Giurisprudenza
segnalandosi come studente di
straordinaria intelligenza.
Nel 1920 guarda con entusiasmo
all’occupazione delle fabbriche
avvicinandosi al proletariato
torinese divenendo, nel contempo,
attivo antifascista.
Nel 1922 esce il primo numero
della “Rivoluzione liberale” che
avrà come scopo di formare “una
classe politica che abbia
conoscenza delle sue tradizioni
storiche e delle esigenze sociali
nascenti”.
Da editore, a soli 22 anni, pubblica
oltre 100 libri di alcuni tra i giovani
autori più promettenti e autorevoli
dell’antifascismo quali Luigi
Einaudi, Francesco Saverio Nitti,
Giovanni Amendola, Francesco
Ruffini, Don Luigi Sturzo, Curzio
Malaparte, Guido Dorso. Di
Montale, nel 1925, pubblicherà
“Ossi di seppia” e un saggio
dedicato a Giacomo Matteotti.
Era chiaro che un tale impegno
letterario e politico non poteva non
essere “attenzionato” dalle autorità
fasciste. Già dal 1922, infatti, 10
Gli aspetti terapeutici del teatro sono stati dimostrati nel corso la storia. Il concetto di
catarsi (dal greco kàtharsis), fu introdotto da Aristotele per esprimere il peculiare
effetto che il dramma greco aveva
sui suoi spettatori. Lo scopo del
dramma era purificare gli spettatori
attraverso le emozioni che
funzionavano come liberazione
delle loro passioni personali.
Il teatro presenta un’occasione di
integrazione, il rifiuto delle
maschere, il palesamento della vera
essenza: una totalità di reazioni fisico-mentali.
In questo possiamo scorgere la funzione terapeutica del teatro,
un teatro che non si limiti soltanto a rispecchiare la società ma
che concorra a cambiarla, un teatro che si trasformi in azione,
un teatro che esca dal teatro per entrare nel mondo con una missione trasformativa.
Pensando dunque a questa funzione “terapeutica” del teatro, gli sforzi, affinchè il nostro bellissimo ed
accogliente teatro “Annabella Schiavone”, risplenda e risuoni tra musica, danza, teatro, sono innumerevoli: una
forte squadra che lavora dietro le quinte per
organizzare, accogliere e fare in modo che
tutto sia rispondente alle richieste degli
artisti e del pubblico.
La novità di questa nuova stagione estiva
che si svolgerà all’aperto, è l’inaugurazione
di un nuovo palcoscenico ubicato in
un’ampia zona, in una cornice suggestiva
che ci accompagnerà, insieme alla luna, per
l’intera estate.
Vi aspettiamo quindi numerosi ai
molteplici appuntamenti che saranno
proposti per ritrovare insieme la serenità.
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L’Amore… l’ingrediente segreto!
Basta aggiungerlo all’entusiasmo e la ricetta è pronta!
Non costa nulla, lo abbiamo tutti ma ce ne dimentichiamo; imparando a diffonderlo sarà il segreto
della felicità!
In questi due anni di “Giornale”, abbiamo cercato di raccontarvi la vita comunitaria e le varie attività della
nostra parrocchia; lavoro svolto da tante persone che cercano di perseguire gli stessi fini:
“annuncio del Vangelo e il bene comune”!
Noi siamo orgogliosi di far parte di questa collettività che, nonostante il COVID, è sempre pronta
ad accogliere, con grande umanità, chi necessità di aiuto spirituale e comunitario.
In questi mesi sono stati avviati vari corsi: “percussioni-batteria”, “disegno e pittura”, “pianoforte”, attività
teatrale; dopo l’estate sarà possibile iscriversi ad un nuovo corso creativo: il “diorama”.
A fine estate, ci sarà un nuovo “Grest” per ragazzi, fatto da ragazzi, pertanto siete tutti invitati a parteciparvi.
Tutti i numeri del “Giornale” sono sfogliabili online sul sito della parrocchia.
Seguiteci anche su Facebook ed Instagram.
Vi ricordiamo che il 30 luglio è il termine ultimo per aderire al progetto: “Io Penso a Te”,
borsa di studio pluriennale destinata ad uno studente meritevole ed in stato di necessità.
Buona estate a tutti.
Gruppo Comunicazione
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In un contesto fatto di gioco, movimento, creatività ed esplorazione, gli allievi saranno guidati
allo sviluppo dell’AUDIATION (Ascolto Attivo) e di competenze ritmiche e melodiche, necessarie
per lo svilu pp o dell’Intelli genza Musicale e delle Abilità Strumentali. L’Associazione Musicale “Alphard” da anni si occupa di:
-Corsi Musicali bambini 0-6 anni secondo la Music Learning Theory di “E.E. Gordon”
-Corsi Musicali bambini e ragazzi secondo la Metodologia “Orff-Schulwerk” p.g.s.
Corsi di Pianoforte
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4 13
I giovani studenti:
Carmine Di Muro, Simone Pietro Parisi, Giovanni Volonnino
indirizzo musicale “Liceo Alfano I” e studenti del conservatorio di Salerno,
sotto l’attenta osservazione del Tutor M° Gerardo Avossa Sapere
e del M° Nicola Avossa -Associazione Amicus-,
presso “Teatro Annabella Schiavone” - Parrocchia S. Eustachio Di Pastena Salerno,
hanno tenuto un Laboratorio multidisciplinare conclusosi con un “saggio”.
Fatevi coinvolgere dal ritmo della grande passione musicale!
Chiesa S. Eustachio martire
via Quintino Di Vona-Pastena Salerno Maestri: NICOLA e GERARDO AVOSSA
Centralino: 089 334484 /Attività Oratorio
SETTIMANALE 14
Il diorama in figura, costruito con la fattiva collaborazione
del Sig. Enzo De Concilio, evidenzia un’ambientazione ai tempi
della Palestina di Gesù con mura e case. La scenografia è stata
pensata e realizzata con i colori tipici della pietra di questo luogo:
“il bianco panna”. I diorami non si costruiscono solo pe
r
divertimento ma anche per rendere “materialmente” presente un
panorama, un ricordo particolarmente suggestivo o caro, perché
affettivamente “vicino” a chi ricostruisce ambientazioni e colori,
verosimilmente il più vicino possibile ai luoghi impressi nella
mente o nel cuore. Per il lavoro sono stati usati fogli di polistirene,
polistirolo, polvere di cemento, gesso alabastrino, carta stagnola.
I colori sono degli acrilici a volte “sporcati” con altre sostanze
come l’aceto o il caffè.
Paolo Marian i
DIORAMA “COLORI DELLA PALESTINA”
Di o rama in cal a S ealtà R
Work in Progress… 15
Carissimi,
siamo grati a tutti ed a ciascuno per l’impegno profuso in questi primi mesi di esistenza del “LAB Arti
Figurative”.
Le problematiche del Covid 19 e dell’assetto del piccolo gruppo formatosi, pur rendendo difficile l’andamento
del progetto, che con tanto entusiasmo era stato concepito già da tempo, sono state superate proprio grazie
alla buona volontà ed alla tenacia dei tutors e delle ragazze Anna Chiara, Claudia, Kendra e Maria Grazia,
e di ciò, siamo orgogliosi. È nostra intenzione tenere aperto il LAB fino a lunedì 27 giugno 2022, con riapertura
lunedì 19 settembre 2022. Prima di tale data Vi ricontatteremo per le conferme ed eventuali nuove iscrizioni.
Queste riguarderanno ragazzi e ragazze dai 12 ai 15 anni; ovvero range 2
a media - 1° superiore.
Enzo e Pina
Olio su tela del Maestro “Raffaele Graziano”
Acquerello su carta
M.G. Russo
Olio su tela “Enzo De concilio”
Tecnica mista allieva
M aria Grazia Buona estate LAB “Arte Figurativa” 16
Benvenuti nell’isola della creatività,
dove potrete svolazzare trascinati dalla fantasia!
“ Modelliamo le nostre passioni! ”
Sulla tavola del “Buon Gusto”, al sapore uniamo l’estetica con tovaglioli piegati ad arte ‘origami’
Voglio aiutarvi ad imbandire una tavola elegante senza spendere troppo!
Piegando i tovaglioli, con l’arte dell’origami, potrete portare in tavola la poesia di decorazioni e figure fantastiche:
ventagli, ninfee, cigni, farfalle, cuspidi, colonne, cappelli, stelle, portatovaglioli e tantissime altre cose.
L’uso del tovagliolo, come lo intendiamo oggi, compare sul finire del XV secolo; a tal proposito si racconta che nel
1491 Leonardo da Vinci, in qualità di “Gran Maestro di feste e banchetti” presso la corte di Ludovico Sforza, ebbe
l’intuizione di creare “una tovaglia in miniatura” per ciascun ospite, il tovagliolo appunto. Sempre a Leonardo da
Vinci si attribuiscono mirabili schizzi riportati nel cosiddetto “Codice Atlantico”, in cui sono schematizzate
fantasiose piegature di tovaglioli.
I manuali di galateo incominciarono a raccomandare l’uso decoroso e raffinato del tovagliolo,
per proteggere gli abiti indossati durante i banchetti.
Nacque: “l’arte di piegatura dei tovaglioli” con veri e propri capolavori!
Iniziata come attività dei sarti, nella seconda metà del Cinquecento passò nelle mani dei “credenzieri”.
Nel 1629 l’arte
fu insegnata nell’Università di Padova, dove per la prima volta venne pubblicato
il “Trattato delle Piegature” del tedesco Mattia Giegher.
Le foto di tovaglioli piegati (tutti di mia creazione), le troverete al link:
https://www.origamidauria.it/2022/06/12/tovaglioli/
Link tutorial piegare un tovagliolo:
https://www.youtube.com/watch?vrRwhkhb28mw
Per chi vuole usare i diagrammi (scelta consigliata), prima consultate la tabella dei simboli:
https://www.origamidauria.it/site2016/wp-content/uploads/2021/03/Tabella-simboli.pdf
e poi quella dei diagrammi:
https://www.origamidauria.it/site2016/wp-content/uploads/2022/06/tovagliolo.pdf
Sito dove trovare un po’ di tutto sul mondo degli “origami”:
https://www.origamidauria.it/
Facebook: “origamidauria”
CALENDARIO EVENTI:
Mese di agosto evento Origami presso “Parrocchia S Eustachio di Pastena-Salerno”
Ottime pieghe.
Pasquale D’Auria
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Le meraviglie del cielo estivo
La parte più calda dell’anno, ovvero l’estate, è alle porte. Dal punto di vista astronomico, l’ingresso nell’estate è
segnato dal giorno 21 giugno 2022, data del solstizio d’estate. In questa data, l’emisfero nord del nostro pianeta avrà la
massima inclinazione verso il Sole, con il risultato di osservare la giornata più lunga dell’anno! Questo ci dice che nei
dintorni di quella data, le ore di luce saranno molto lunghe ed i tramonti più tardivi, ma questo andazzo tenderà poi a
scemare nel tempo visto che ci si avvicinerà poi alla stagione fredda ed al solstizio di inverno, l’esatto opposto del
solstizio d’estate. Difatti, in maniera impercettibile, le ore di luce si accorceranno sempre più via via che ci avviciniamo
all’inverno… ma è presto per parlarne, non è vero? Abbiamo tre mesi di periodo caldo di cui godere: vacanze al mare o in
montagna e, nonostante le giornate più lunghe, attività astronomiche! Difatti, l’estate porta con sé interessanti
costellazioni ed oggetti. Qui in Italia, guardando sul basso orizzonte verso Sud, potremo vedere le costellazioni estive
dello Scorpione e del Sagittario fare capolino. Questa seconda costellazione è molto interessante, non solo perché nella
sua direzione risiede il centro della Via Lattea ma anche perché lì si trova il buco nero supermassiccio immortalato
dall’Event Horizon Telescope ed annunciato lo scorso 12 maggio in diretta mondiale. Alzando lo sguardo verso l’alto del
cielo italiano, possiamo ammirare altre tre costellazioni molto interessanti: il Cigno, la Lira e l’Aquila. Queste tre
costellazioni contengono tre astri molto brillanti, rispettivamente Deneb, Vega ed Altair che formano il cosiddetto
Triangolo Estivo. Con l’approssimarsi del mese di agosto, non mancheranno in tarda serata i protagonisti principali del
cielo estivo: i pianeti giganti Giove e Saturno. Per chi non avrà sonno la sera, questa estate ne vedremo delle belle… e
molte le potremo ammirare negli spazi della Parrocchia Sant’Eustachio di Salerno!
Con i telescopi del Centro Astronomico “Neil Armstrong” di Salerno, potrete diventare testimoni della bellezza del
cielo notturno senza spendere nient’altro che una parte del vostro tempo nel venire a trovarci. Vi aspettiamo!
A cura di Biagio De Simone
Centro Astronomico “Neil Armstrong”, Salerno
Il Centro Astronomico “Neil
Armstrong” di Salerno è attivo in
città e provincia dal 1982, anno della
sua fondazione. Da allora, abbiamo
portato la conoscenza delle stelle e
dell’astronautica a tutti. Nonostante
il difficile momento storico e le
pregresse esperienze, non riteniamo
assolutamente che la nostra missione
sia conclusa. Continueremo a
divulgare, facendo del nostro meglio.
Ci trovate alla Parrocchia
Sant’Eustachio, Via Quintino di
Vona, 2 per un caffè ed una sbirciata
Non limitatevi a sognare le stelle, vivetele con noi!
Cosa aspettate a farci visita? 18
Il modellismo oltre ad essere un hobby è
una vera e propria arte che sposa creatività
e ingegno!
Il cocktail è così accattivante da tenere impegnati giovani ed anziani al punto
d’abbattere qualsiasi barriera sociale in favore della creazione di gruppi.
Il modellismo può essere “statico” se gli oggetti sono immobili e “dinamico” se gli oggetti sono mobili.
Il “modellismo statico” tipicamente comprende riproduzioni in scala della realtà destinate ad esposizione,
quindi oggetti da tenere fermi!
Il “modellismo dinamico” è un’evoluzione dello statico perché lo rende “vivo”. Per esempio, se ad un modello
in scala di: un’automobile, una barca, un trenino, un aeromodello, etc., aggiungiamo parti elettriche ed
elettroniche, potremmo farli muovere ed anche volare con un telecomando!
Quindi nel modellismo è possibile creare scene realistiche facendole interagire tra loro; provate a pensare
al “presepe” (diorama), a cui aggiungiamo la fontanella con il getto d’acqua, le luci che si accendono e si
spengono, il pastore che si muove, in sostanza arte e tecnologia!
Ognuna di queste materie costringe indirettamente i suoi appassionati a studiare stando lontani dalla pigrizia!
Studiando e sperimentando sul campo si fa teoria e pratica e non ci si sazia mai!
Qui sotto grande divertimento nell’area verde della parrocchia 19
CONCORSO
“GRUPPI Creativi”
INVIATECI il FILMATO dell’IDEA
le migliori saranno pubblicate e premiate!
Non hai IDEE? Prendi qualche spunto
-Musica, Coro, Danza
-Teatro, Recitazione
-Poesie-Romanzi, Calligrafia, Scrittura Creativa
-ARTE: Disegno, Pittura, Diorama-Presepe, Origami-Kirigami
-Modellismo, Scienza in genere, Astronomia
-SPORT
-Cura delle Piante e del Territorio
-Riciclo PLASTICA
-Grafica-Giornalino, Cortometraggio (Cinema e Video Editing)
-Regia AUDIO, Video-Conferenze
-Cucina Creativa
“LE IDEE” non hanno ETÀ! realizzale da NOI
Parrocchia S. Eustachio, via Quintino Di Vona 2, Pastena-Salerno Centralino: 089 334484
www.parrocchiasanteustachio.it redazione@parrocchiasanteustachio.it 20
SCADENZA SEGNALAZIONI 30 LUGLIO 2022
INDIVIDUAZIONE DEL BENEFICIARIO ED EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO
ENTRO IL 30 OTTOBRE DI OGNI ANNO
PER OTTENERE IL REGOLAMENTO E INFORMAZIONI SCRIVERE A:
premiodonalfonso@gmail.com
Il Presidente del Comitato Umberto Santamaria
Borsa di studio pluriennale ad uno/una studente, di 2.000€ annui, meritevole e in stato
di necessità, residente a Salerno, preferibilmente nell’ambito della Parrocchia Sant’Eustachio
Martire di Pastena, che frequenti o intenda frequentare una scuola/
istituto superiore
per il conseguimento del relativo diploma.
Parrocchia, enti pubblici e privati, scuole, docenti, possono sottoporre il/i nominativi al gruppo
di valutazione, contattando il presidente alla seguente mail:
premiodonalfonso@gmail.com
“Io penso a te”
a cura del Comitato “Premio don Alfonso Santamaria” con sede a Monza, via Moncenisio 4,
col supporto della Parrocchia Sant’Eustachio Martire del Rione Pastena Salerno
PREMIO
DON ALFONSO SANTAMARIA